Ortica Editrice

novitá

Charles-Louis Philippe

Charles Blanchard

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Romanzo incompiuto, Charles Blanchard doveva essere, nelle intenzioni dell’autore, un omaggio al padre Charles che ispirò, con i racconti sulla sua misera infanzia e sul suo apprendistato di ciabattino, molte pagine di questo libro. Al di là dell’intento biografico, quello di Philippe è un poema universale sulla povertà e sul lavoro, descritto attraverso gli occhi di un bambino e della madre. Con uno stile apparentemente dimesso, Philippe, maestro dell’attenzione partecipe, trasforma un boccone di pane, il freddo dell’inverno o un cavallo di legno nelle tappe di un singolare romanzo di formazione, dove la coscienza di classe non impedisce al protagonista (e al lettore) di credere ancora che il mondo possa essere salvato dagli occhi di un ragazzino.

Stig Dagerman

L'isola dei condannati

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Immagini di terrore, di incubo circondano sette naufraghi (due donne e 5 uomini), protagonisti di questo secondo romanzo di Dagerman, che aspettano la morte su un’isola misteriosa, immaginaria, dove sono stati scaraventati senza né acqua, né cibo, feriti nel corpo e soprattutto nello spirito. Un’isola simbolica in cui i naufraghi vengono sottoposti alle sofferenze del mondo con la possibilità per il lettore di “osservarle, di comprenderle e combatterle sul piano del possibile”. I naufraghi sono preda dei loro incubi, delle loro paure più profonde. In mezzo ad una natura nemica, i sette personaggi portano in scena una furia distruttiva senza salvezza. Ognuno di loro, nel comune destino che li accerchia, raffigura una particolare forma di paura, una particolare forma di angoscia. Senso di colpa, solidarietà, individuo contro organizzazione sociale e politica, solitudine, tempo, dolore, caratterizzano questo romanzo con uno stile che dal realistico passa all’onirico e al simbolico.

Alter Spirito

Eredità eretiche

Saggio erratico sulle offese del contemporaneo

Ho vissuto e vivo di eredità eretiche. La devianza esistenziale mi appartiene sempre di più: ho la notte davanti a me, dentro di me. La notte scivola su queste pagine bianche, il loro silenzio mi trascina fuori dalla vita, da questa vita. Solo il fuori della vita sa riconciliarmi con la morte.

Jérôme Baschet

Addio al capitalismo

Autonomia, società del buen vivir e pluralità dei mondi

Il capitalismo o la vita! Nel momento in cui l’esistenza stessa della specie umana è messa in pericolo, la questione ecologica ci costringe a riconfigurare tutte le nostre analisi. Se non distruggiamo il capitalismo, sarà questo a distruggerci. No, non siamo più disposti ad adorare la Dea Merce. Né a consegnare il controllo delle nostre esistenze ai sacerdoti della Legge del denaro. Non siamo più disposti a contenere la nostra rabbia, né ad accettare l’inaccettabile in nome di un realismo divenuto criminale. Né a continuare a combinare assieme lucidità critica e rassegnazione pratica. Cresce una degna rabbia. Dice no al capitalismo e sì ad altri mondi possibili. Sa che la lotta contro il capitalismo è la lotta per l’umanità. Ora che è chiaramente stabilito l’alto costo della discontinuità naturalista che ha consegnato il pianeta agli appetiti della macchina economica e allo sfruttamento illimitato da parte dell’uomo, sembra indispensabile muoversi verso un’opzione che reintegri l’uomo nel cuore del mondo naturale.

Gaston Piger

Piccolo manuale per smettere di scrivere

Ad uso degli aspiranti scrittori

Per la prima volta nero su bianco tutte le nefandezze e carognate che circolano nell’ambiente editoriale, da fuori tanto ammirato come centro di gravità culturale essenziale al benessere di questa società morente. Dalla A di Agente letterario, figura mitologica che qualcuno giurerebbe di aver una volta incontrato, alla V di Visibilità, la merce di scambio con cui gli scrittori e gli altri “addetti ai lavori” non potranno mai portare fuori a cena il proprio partner. * Tutto quello che avresti sempre voluto sapere sul meraviglioso mondo dell’editoria e dei libri, ma che non hai mai avuto il coraggio di chiedere, anche perché nessuno ti avrebbe risposto.

Bob Black

L'abolizione del lavoro

e altri saggi

Nessuno dovrebbe mai lavorare. Il lavoro è la fonte di quasi tutte le miserie del mondo. Lavoratori di tutto il mondo... Relax!

Max Stirner

L'Unico

e la sua proprietà

Io mi considero unico. Ogni essere superiore a me stesso, sia Dio o l’uomo, indebolisce il sentimento della mia unicità e impallidisce appena risplende il sole di questa mia consapevolezza. Se io fondo la mia causa su di me, l’unico, essa poggia sull’effimero, mortale creatore di sé che se stesso consuma, e io posso dire: Io ho riposto la mia causa su nulla.

Lev Tolstoj

Racconti animali

Disegni di Andrea Nurcis

Favole e brevi racconti dedicate agli animali e al nostro rapporto con loro rivolte ad un pubblico di giovani lettori. Osservazioni descrizioni e considerazioni reali o immaginarie che ci conducono nei territori del meraviglioso mondo animale.

Raoul Vaneigem

Il libro dei piaceri

La mia felicità non si nutre di virtù, soprattutto non di virtù rivoluzionarie. Prendo il mio piacere in quel che vive. Chi rinuncia ai propri desideri muore del veleno delle verità morte. - La buona terra sa vedere in ogni cosa, in ogni evento, in ogni uomo un seme, una pioggia, un raggio di sole benvenuti. Si arricchisce di quello che prende, quanto ne è prodiga. - Non faccio appello allo sforzo, invoco il lasciar andare. Sebbene le vie del godimento restino clandestine sotto la tirannia del rapporto mercantile, è lì, però, che il suolo si rammollisce, che i potenti edifici dello Stato, del profitto, del potere gerarchico, fonti di tanti terrori e di tanti scontri destinati al fallimento, affondano e s’incrinano. Come la giungla che invade le città di cemento, la ricerca dei piaceri senza limiti verrà a capo di ciò che, a ragione, non sono riusciti a scuotere gli eroici assalti del proletariato.

Henri Barbusse

Il coltello fra i denti

Bisogna volere la Rivoluzione perché è un bene e perché il regime sociale presente non è più vitale. Ci sono nel mondo due forze che lottano disperatamente intorno alle istituzioni millenarie: quella che vuole conservarle e quella che vuole cambiarle. La forza conservatrice è attualmente la più potente, appunto perché è la realtà. La sua formula è facile ed evidente: mantenere. Essa si aggrappa e si mescola, materialmente e moralmente, a quello che è acquisito, piantato, radicato. Essa rappresenta: le cose. In contrasto con ciò che è, i rivoluzionari propongono un’organizzazione ideale. Essi oppongono alla vita la speranza e la minaccia; si muovono nell’astratto e nell’avvenire; e tutta l’angoscia del dramma umano è in questo: il pensiero contro le cose.

Filippo Schillaci

Tarkovskij in Italia

Cinema e luoghi di Andrej Tarkovskij

Un viaggio in Italia alla ricerca dei luoghi in cui il regista Andrej Tarkovskij visse e in cui girò il film Nostalghia. Il racconto di un pellegrinaggio laico sulle orme di un artista esule alla ricerca di ciò che fu il suo approccio alla vita, intesa come cammino di crescita interiore, e al cinema, inteso come arte che affonda le proprie radici nel divenire della vita stessa. Il diario di un viaggio fra nebbie e silenzi, pietre attraversate dal tempo e circondate dall’aura sommessa delle immagini, dei suoni di un regista che ha fatto scuola nel cinema per le sue lunghe sequenze e per l’importanza della fotografia, con la quale riuscì a creare atmosfere oniriche, metafisiche e spirituali.

Raimondo Maria Dopraho

Underground anarchico

Underground Anarchico racconta l’interrogatorio del libertario Raimondo Maria Dopraho. Arrestato mentre si appresta a calciare la punizione che avrebbe potuto salvare la sua squadra dalla retrocessione, viene condotto davanti all’ambizioso pubblico ministero dott. Pottutto e al suo fido maresciallo Manganello ma anziché rispondere alle domande sui numerosi reati di cui è accusato ne approfitta per spiegare cos’è l’Anarchia.

Carla Guelfi

Via della Speranza

Anna vuole lasciare casa e tagliare i ponti con i suoi genitori. Porterà con sé il diario di sua nonna Teresina, ormai morta, in cui sono riportate le tracce di un destino tragico che ha segnato i personaggi della famiglia Pavè: il segreto inconfessabile della nonna che si innamorò di Giuseppe, un prelato cantore solista della Cappella Sistina. Dalla loro relazione nasceranno tre figli: Brando, destinato alla carriera ecclesiastica; Carlo e Paolo che saranno divisi dal fascismo e dall’amore. Paolo sposerà Amedea, una ragazza di cui si innamorerà più tardi anche il fratello Carlo, da questa relazione nascerà Anna. Durante la Seconda guerra mondiale, Brando morirà, Paolo, fascista, verrà fatto prigioniero e Carlo si unirà ai partigiani romani.

Michele Garau

Riot

Anatomia della rivolta

Nelle stagioni passate del conflitto politico, la sollevazione di massa si esprimeva sotto l’ombra della categoria di Rivoluzione. Un’“epoca delle rivoluzioni” iniziata in Europa nel 1789 e finita negli anni ’70 del ‘900. Se la Rivoluzione era un complesso di programmi politici universali, una visione di come è orientato il tempo storico e di quali soggetti hanno il compito di sovvertirlo, cosa ne resta oggi? Che temporalità, quale orizzonte e che visione del futuro ci offre lo scenario frammentato delle rivolte contemporanee in quanto azioni puramente destituenti, gesti senza ambizioni di governo, forme positive del rifiuto? Quale Rivoluzione è possibile all’epoca del capitalismo cibernetico e del regime di visibilità digitale che riduce la politica stessa a pura rappresentazione? Forse la Rivoluzione può essere ripensata non più come governo, dialettica storica, programma alternativo, ma come rivolta, separazione qui e ora dal disastro di questa civilizzazione, per riconquistare una presenza al mondo.

Teo Fabretti

Carisma

Piano 7 Psichiatria

Come la morte, la pazzia viene celata, confinata all’interno di mura ospedaliere, nascosta agli occhi della gente normale per non turbare eccessivamente il loro quieto vivere. Solo chi ha una particolare predisposizione al martirio, una forte volontà di redenzione o dei peccati particolarmente atroci da farsi perdonare, frequenta quei locali così inusuali alle masse, ma così presenti nel loro destino. Leonardo Barletti, ventidue anni, fa il suo ingresso nel reparto psichiatrico al settimo piano di un ospedale civile di provincia in seguito a un TSO. Il racconto si sviluppa seguendo la sua esperienza all’interno del reparto: entra frastornato; con il tempo riguadagna lucidità, fino a mostrare progressi sempre più consistenti, riuscendo così a crearsi una personale visione del contesto in cui si trova suo malgrado.

Renzo Novatore

Scritti Nichilisti

o dell'Individualismo

Io sono quel che sono, non importa cosa. Noi lottiamo per la liberazione dell’individuo. Per la conquista della vita. Per il trionfo della nostra idea. Per la realizzazione dei nostri sogni. E se le nostre idee sono pericolose, è perché noi siamo coloro che amano vivere pericolosamente. E se i nostri sogni sono folli, è perché siamo folli.

Benjamin Tucker

Libertà individuale

Governo è invasione e lo Stato è l’incarnazione dell’invasione in un individuo o in una banda di individui, che assumono di agire in qualità di rappresentanti o di padroni di un intero popolo all’interno di una certa area geografica. Gli Anarchici si oppongono a qualsiasi governo, e specialmente allo Stato che è il peggior governatore e principale invasore. Dal punto di vista di Liberty vi sono due posizioni: la prima, quella dei Socialisti autoritari, che favorisce il governo e lo Stato; la seconda, quella degli Individualisti e degli Anarchici, contro il governo e contro lo Stato.

Félix Fénéon

Nuove in tre linee

In un momento in cui la Francia, uscita dalla guerra con la Prussia e dalla guerra civile della Comune, si avviava verso la Prima guerra mondiale tra spinte reazionarie, conflitti sociali profondissimi e una modernizzazione tanto confusionaria quanto problematica, l’esplosione della stampa commerciale a diffusione massiccia produce la prima costituzione dell’opinione pubblica in senso moderno. Fatti di cronaca al limite del delirante esposti in modo ironico, effervescente, ficcante in un linguaggio sperimentale elaborato ed ellittico. Un volume disturbante che non risparmia dallo spaesamento cinico di situazioni del tutto drammatiche ma completamente comiche.

Wolf Bukowski

La merce che ci mangia

Il cibo, il capitalismo e la doppia natura delle cose

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - La merce che ci mangia. Il cibo, il capitalismo e la doppia natura delle cose muove dalla natura di merce del cibo fino ad esplorare le possibilità d’esistenza di un cibo non mercificato, attraverso “una breve ma intensa riflessione critica che prende avvio da una costruzione teorica profondamente diversa” dai precedenti lavori dell’autore, come si legge nella recensione di Afshin Kaveh. Il secondo dei testi qui raccolti, Il corpo del cibo affronta il nesso tra il metabolismo individuale e quel metabolismo tra umanità e natura che è costituito dall’agricoltura, e lo fa attraversando le riflessioni di diversi autori (Feuerbach, Marx, Giono) e di alcuni film (Club zero, Soylent verde, Crimes of the future). Si tratta della rielaborazione di un intervento tenuto presso Salecina (Svizzera) nell’ambito delle giornate PolEATical del 2024. Il terzo testo, Politica da supermarket, affronta da un lato la dimensione politica che emerge dalla frequentazione dei supermercati, per il loro disvelare i rapporti di potere in atto, e dall’altro la sottile propaganda con cui le catene della distribuzione sanno imporre la propria visione del mondo quale immensa raccolta di merci. Testi narrativi e saggistici (per es. di Pecoraro ed Ernaux) sono qui messi a dialogo con le etichette dei prodotti, con ciò che esse nascondono e disvelano, nonché di nuovo con film e con gli altri due testi di questa piccola raccolta.

Stefano Scrima

Ammazzare il vento

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Quando l’attesa dell’autobus diventa un’esperienza metafisica, una macchia sul viso un’epica ossessione, un supermercato un’arena apocalittica, vivere acquisisce finalmente un senso, anche se fosse la sua stessa insensatezza. Con un’ironia surreale e malinconica, Mios, il protagonista di questa raccolta di racconti – che parla in prima, terza ma anche settima persona (narrando storie sepolte riguardanti, ad esempio, la setta dei Sofosofi o il Tempo che fugge stanco di farsi ammazzare) – affronta l’esistenza come un labirinto assurdo in cui ogni svolta conduce a riflessioni impreviste sul tempo, il senso della vita o il nulla. Ogni racconto è un frammento di un casuale disegno molto più piccolo, un universo dove il sublime si nasconde dietro l’apparente banalità del quotidiano.

Raúl Carlos Maícas

La marea del tempo

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Cosmopolita e viaggiatore immobile, esiliato volontariamente nell’entroterra spagnola, Maícas ricorre al diario per sopravvivere alla noia della vita di provincia e placare le sue ansie creative; così la scrittura diventa l’unico rifugio utile per uno spirito tormentato, ribelle e consumato dalla passione per le lettere. Scrive perché la realtà non gli basta e intende affrontarla con la letteratura, per sopportare l’indicibile stupidità di un contesto difficile e banale. Testo che oscilla tra la vocazione universalista e l’autoemarginazione volontaria: Maícas per cercare di conciliare questi due aspetti propone un viaggio individuale e solitario lungo strade secondarie, attraverso cui fugge dalla nausea del tempo e dal soffocamento di una vita rispettabile, dalle umiliazioni e dai destini meschini, da una mediocrità irrespirabile, mettendo nero su bianco i suoi combattuti silenzi e diffondendo, senza riserve né censure, le più intime verità. Egli dispiega in questo suo diario uno sguardo terapeutico, critico e privo di sotterfugi sulla realtà che lo interpella, senza rinunciare ai piccoli piaceri dell’esistenza e senza escludere la possibilità di una sorprendente riconciliazione con ciò che lo opprime.

Fabrizio Beverina

Le ali dell'Ayahuasca

Visioni, illuminazioni, rinascite tra spirito e materia

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Un viaggio unico e intenso nel cuore della giungla amazzonica, dove l’autore esplora le profondità della coscienza attraverso l’Ayahuasca (un decotto psichedelico a base di piante amazzoniche in grado di indurre un effetto visionario) e altre medicine ancestrali, offrendo uno sguardo intimo sul potere trasformativo di queste pratiche. Tra esperienze viscerali e momenti di illuminazione, emergono temi universali: la connessione tra mente e corpo, l’importanza di affrontare le proprie ombre per crescere e il ruolo degli sciamani come guide in un mondo spesso incomprensibile. Con uno stile diretto e sincero, l’autore condivide storie di guarigioni straordinarie, fisiche ed emotive, offrendo una visione del potenziale umano per superare traumi e limitazioni. Ayahuasca non è solo un racconto di esperienze psichedeliche, ma una profonda riflessione sull’unità tra uomo, natura e spirito. È un invito a guardare oltre i confini della realtà quotidiana, sfidando le concezioni moderne della spiritualità e abbracciando l’antica saggezza della foresta. Un’opera che ispira a cercare il proprio percorso verso la trasformazione interiore e la riconnessione con il tutto.

Massimo Filippi

Laika, forse

PROSSIMAMENTE IN LIBRERIA - Docu-romanzo che, a partire dalle fonti storiche, prova a ricostruire, con uno sguardo empatico e solidale, il breve passaggio su questo pianeta della cagnetta Laika. Il libro, come una sinfonia, si snoda in quattro movimenti: la vita di una piccola randagia tra le strade di Mosca; le sofferenze estreme patite da Laika durante le sedute sperimentali per la preparazione al lancio; le poche, terribili ore seguite all’entrata in orbita dello Sputnik 2, in cui Laika è invasa dall’immensità del cosmo; il suo ritorno nella testa di chi non intende accettare lo smembramento istituzionalizzato dei corpi umani e animali. Un romanzo a più voci in cui le sofferenze e la messa a morte della cagnetta diventano, senza perdere di vista la parabola esistenziale di Laika, il destino di sterminate moltitudini sacrificate sull’altare del progresso e del profitto.

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