Jeanne Benameur
Italo-tunisina, trascorre la sua infanzia tra l’Algeria e la Francia dove si trasferisce con la famiglia per fuggire le violenze che insanguinavano in quegli anni la regione maghrebina. Benché la lingua francese non fosse l’idioma materno o paterno, l’autrice comincia a parlare, leggere e scrivere in questa lingua. Sedotta fin dalla più tenera infanzia dalla scrittura, Benameur intraprende degli studi umanistici. Parallelamente, coltiva l’interesse per la filosofia e per altre forme artistiche (conservatorio di teatro e di canto). Congiuntamente alla cura del suo profilo professionale ed intellettuale, l’autrice si concentra sull’insegnamento, cercando sempre di sviluppare nuove tecniche pedagogiche. Nel 2000, con Les Demeurées, la scrittrice abbandona l’insegnamento per dedicarsi all’attività letteraria. Guidata dall’ispirazione poetica che alimenta costantemente le sue produzioni, Jeanne Benameur è autrice di romanzi, pièces teatrali, poesie, articoli e saggi. Tra i suoi ultimi libri Profanes (2013), Les insurrections singulières (2011), Laver les ombres (2008). |